Una cena tra laureati

Novembre 30, 2019



Estate 2017, cena con amici e colleghi di mio marito (Sottufficiale dell’Arma dei Carabinieri) con relative consorti. Per me è sempre motivo di disagio in quanto non conosco bene queste persone, tanto meno le signore.

Dopo le presentazioni di rito, comincia la cena e si inizia a parlare di figli, di lavoro, di studi e lauree conseguite e in quale Ateneo… Nonostante il diploma di licenza media inferiore a pieni voti, ho deciso di non proseguire gli studi ma di entrare a 15 anni nel mondo del lavoro dopo un breve corso di stenodattilografia e calcolo meccanico (preciso che ora ho 50 anni per chi si sofferma disorientato sulla descrizione del corso ^_^). Dopo averlo detto vengo guardata con stupore e segue una pausa che, se pur breve, è a dir poco imbarazzante, anche perché alcune tra loro avevano commentato sarcasticamente sulla moglie di un noto avvocato che “non aveva studiato”….

Confrontandomi quotidianamente con utenti che mi scrivono via e-mail (mi diletto a vendere qualche oggetto usato su eBay e/o altre piattaforme) noto con stupore che errori grammaticali sono commessi anche da persone che amano anteporre il loro titolo professionale al loro nome e cognome, per cui non mi ritengo così ignorante nonostante la mia scarsa istruzione.

Ciò che più mi fa sentire discriminata è pensare che se io avessi voluto partecipare ad un concorso anche solo come bidella (con tutto il rispetto per la professione) non avrei potuto… e un rimpianto c’è: quello di non aver saputo rispondere spesso alle domande che mi ponevano i  miei figli quando avevano difficoltà a scuola.

Detto ciò ho sempre spronato i miei figli a studiare  perché l’istruzione è importante e la conoscenza rende liberi, ma anche a non valutare le persone solo dalle loro origini o dalla loro istruzione.

​Anna


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