Spezzare la catena

Ottobre 4, 2018



“Tutte le persone interessanti sono state almeno una volta prese in giro alle scuole medie”.

Questo mantra me lo ripeto spesso ora che sono nella fase “più adulta” della mia vita e purtroppo per molti ragazzi e ragazzi corrisponde al vero.

Da piccola sono sempre stata una bambina spensierata e molto estroversa, mi piaceva giocare con tutti, consolare i bimbi che piangevano, ero comunque un po’ imbranata e impulsiva… insomma una piccola Heidi (non sui monti ma nella magica pianura padana).

Arrivata alle medie questa esuberanza che mi rendeva sicuramente strana agli occhi degli altri iniziò ad essere un problema, sempre più bambine mi prendevano in giro per questo: per il mio essere imbranata, per il mio modo di parlare (da piccola soffrivo di balbuzie) e iniziarono a farlo anche per la forma “strana” a loro dire, delle mie orecchie. Mi facevano sentire diversa e sbagliata, mi escludevano dai loro giochi e sentivo le loro risate appena passavo per i corridoi.

Se non fosse stato per le mie poche amiche e per il mio carattere, sicuramente oggi non avrei tutta la forza che ho.

​Mi sarebbe piaciuto che l’insegnante se ne fosse accorta, mi sarebbe piaciuto che almeno una delle mie amiche anziché fare finta di nulla per paura mi avesse difeso, anche solo per una volta. perché se qualcuno si oppone, la catena della discriminazione si spezza.

Ylenia Parma


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