
Occhio al portafoglio
Novembre 12, 2018
Mi trovavo a Brighton a studiare inglese, e una ragazza francese della mia stessa scuola mi ha descritto con scontentezza le sue vacanze in Italia.
Mi diceva che era tutto sporco. E che è l’unico posto dove l’abbiano derubata.
“Scusami, se parlo così, ma preferisco di gran lunga gli spagnoli agli italiani.”
Mi ha detto così. E io mi sono sentita discriminata in quanto italiana.
Come se fossimo tutti uguali.
Inoltre, non molti giorni dopo, raccontavo a un amico delle attività svolte all’incontro formativo in arteterapia. Ho mostrato foto in cui ho ricoperto la mia faccia di colore.
Ho raccontato di alcuni esercizi, che magari potrebbero apparire bizzarri a una mentalità molto matematica.
“… Non hai capito Giorgia, nessuna persona normale fa quelle cose”
Mi hanno detto così. E io mi sono sentita discriminata in quanto me stessa.
Sono stata definita anormale.
Io pensavo di aver solo goduto di qualcosa di mio, pensavo di essere diversa da lui. Non di essere anormale.
Come ho reagito in entrambe le situazioni?
… Che dire.
Mi sono incazzata come un bisonte.
Nel primo caso mi sono sentita offesa e impermalosita.
Mi sono sentita anche un po’ bullizzata, a dirla tutta.
E mi sono difesa con ironia: “Ehi, ehi… Calma. Che fai, mi stai discriminando?”
Ridevo, ma ero molto aggressiva.
“Non è che gli italiani siano tutti uguali tra loro, tantomeno gli spagnoli”
Mi sono difesa… Ma ho comunque portato il rancore con me.
Quando quella stessa ragazza si è invitata a cena a casa mia (casa di tre italiani) qualche settimana dopo, le ho consigliato ridendo di fare attenzione al portafoglio.
Per quanto riguarda la seconda situazione… Ho sofferto di più. Sia per l’importanza che la persona in questione ha per me, sia perché mi sono sentita intimamente rifiutata. Ho risposto immediatamente che lui non aveva e non ha nessun diritto per definire chi sia normale e chi no. L’ho zittito, ma in fondo penso che il suo silenzio fosse un contentino.
Non è semplice essere se stessi in un mondo che sta attento al proprio portafoglio piuttosto che ai tuoi occhi.