Non fa più male niente

Gennaio 6, 2019



Sono sieropositivo, ex-tossicodipendente e con un passato in psichiatria e carcere.

Già… le ho proprio tutte.

Inoltre, si aggiunge anche il fatto che ho un fratello disabile: i due principali episodi discriminanti che ho vissuto sono legati a lui ed alla sua condizione.

Il primo coinvolge anche mia madre: durante un confronto-scontro avvenuto con me, dove le facevo notare che la mia condizione di sieropositivo in questa società è molto più invalidante che non quella di una persona con disabilità, mi ha semplicemente detto, con una semplicità che può essere figlia solo della convinzione: “in qualche modo te la sei cercata”.

Il secondo episodio è in riferimento al fatto che mio fratello, con cui di solito guardavo le partite in tv a casa mia insieme ad amici e cugini, non mangiava mai quello che cucinavo io, si portava il cibo da casa o spingeva per far sì che comprassimo qualcosa fuori, credo per paura della mia condizione.

Dato che sono HIV-positivo dal 2003, di episodi da raccontare ce ne sarebbero mille altri, ma non fanno più male.

Ho metabolizzato e riesco a capire.

E se riesci a farlo, se riesci a superare le discriminazioni della tua famiglia… non fa male più niente.



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