
Dolore, rabbia e rinascita
Ottobre 14, 2018
Vivo ancora in casa con i miei genitori, ma da tre anni ho abbandonato la loro religione. Da quel momento hanno cambiato completamente atteggiamento nei miei confronti e anche le manifestazioni di affetto si sono ridotte al minimo. In pratica mi trattano in maniera civile, ma non più come una figlia.
I nostri rapporti sono ridotti al minimo, mi mal sopportano e non vedono l’ora che me ne vada di casa. Tante volte mi hanno minacciata dicendomi che me ne dovevo andare anche se non avevo fatto nulla di male, tutto questo perché non condivido la loro religione, insieme ai loro principi e alle loro regole rigide. Quando me ne andrò di casa non avranno più alcun tipo di rapporto con me, come è già successo con i miei fratelli che sono usciti anche loro dalla religione anni fa.
Ciò che mi sta permettendo di far fronte alla discriminazione che sto subendo è il fatto che dentro di me sono serena, nonostante tutto. Io ho scelto la mia strada per me stessa, per la mia felicità. Ho incontrato un anno e mezzo fa un ragazzo speciale e anche la sua presenza, la sua vicinanza, il suo amore mi stanno aiutando molto a sopportare il dolore e la rabbia che provo dentro di me per via dei miei genitori. Perciò la mia forza d’animo e la mia voglia di vivere appieno la vita, insieme all’aiuto del mio fidanzato, fanno sì che io riesca a sopportare il distacco e il trattamento freddo e minatorio dei miei genitori nei miei confronti.
L’esperienza che sto vivendo è dolorosa, ma allo stesso tempo è anche una rinascita perché nonostante tutto vado avanti, vivo la mia vita il più serenamente possibile.
Sopporto il male che ricevo in varie forme e non mi faccio piegare o vincere da nulla, perché ho il diritto di essere felice.