Cos’è il poliamore?
Marzo 9, 2020
Il 5 Febbraio la versione online de La Stampa ha pubblicato un articolo della dott.ssa Valeria Randone, psicologa e sessuologa, intitolato “La coppia aperta, quando l’amore e il sesso sono multitasking”.
In esso venivano presentate come statement scientifici le opinioni personali dell’autrice sulle relazioni aperte, tra cui, per riportare solo le più offensive: “Suddividere il presunto amore in più partner equivale a non amare nessuno, a non assumersi la responsabilità di un amore a tutto tondo associato all’inevitabile rischio di tradimento o di abbandono” e soprattutto “Aprire la coppia ad altri possibili abitanti del legame non è immune da rischi. Uno tra questi è il contagio di malattie sessualmente trasmissibili; perché, spesso, i partner mossi dalla foga della trasgressione e dalla perdita di controllo, abbandonano l’utilizzo del contraccettivo. Aprono così la coppia non soltanto al nuovo ma anche ai virus.”
L’articolo ha suscitato vivi dissensi nella comunità poliamorosa che ha reagito scrivendo alla psicologa, la quale ha censurato indiscriminatamente tutte le richieste di dialogo bloccando account e replicando sulla sua pagina Facebook di essere stata minacciata e di essere stata criticata da “persone con foto di fruste e manette nel profilo”, offendendo così anche la comunità kink e i divulgatori di educazione sessuale.
Lo slut shaming dell’articolo e della risposta Facebook ha condotto a una lettera aperta al direttore della Stampa in data 10/2 che ha ricevuto come unica risposta un rinvio della Public editor che conteneva un rimando alla sua rubrica in cui la dott.ssa Randone sosteneva di rispondere alle critiche, ma nei fatti sottolineava semplicemente il successo dell’articolo e riprendeva a parlare delle cosiddette minacce ricevute.
In questa rubrica veniva fatto riferimento a un articolo a tema “poliamore” che sarebbe dovuto uscire in data 14/2, alla cui promessa abbiamo replicato precisando che esso non sarebbe bastato e chiarendo la nostra richiesta di pubblicazione della lettera e di scuse formali.
L’articolo comunque non ha visto la luce ed è stato invece pubblicato un post e una video intervista per l’anniversario della rubrica di Valeria Randone dove l’unico riferimento alla comunità poliamorosa proviene da parte del giornalista che ha strenuamente difeso la psicologa concentrandosi sulle presunte minacce di morte, senza far riferimento alla lettera che è stata completamente ignorata dal direttore, dal giornalista e dalla psicologa.
Non abbiamo tuttora ricevuto le scuse richieste per le offese che non sono ancora state ritrattate, in particolare quelle delle infezioni, né la pubblicazione della lettera.
Siamo stati ignorati del tutto e richiediamo semplicemente un riconoscimento all’esistenza che non è ancora stato dato.
Vincenzo Accardo