Amicizie sbagliate
Ottobre 2, 2018
Nella mia vicenda personale sono stato vittima di comportamenti discriminatori all’età di circa 13 anni, una fase delicata e tendenzialmente caotica nella vita di un adolescente. L’oggetto del comportamento discriminatorio fu riferito alle accuse di omosessualità con annesse prese in giro e scherzi di cattivo gusto.
La vicenda fu aggravata dal fatto che ad essere discriminatori furono proprio quelli che all’epoca consideravo come “amici”, i quali scelsero di attaccarmi in gruppo per il loro divertimento. Il culmine di quella triste fase fu quando venni per puro caso a scoprire durante una conversazione con altre persone che avrei fatto bene ad andare a vedere cosa avessero scritto sul muro di cinta della mia vecchia scuola elementare.
Non appena arrivai davanti ai cancelli dell’istituto vidi subito una grossa scritta nera che dichiarava “*** è frocio”. Seppi chiaramente subito di chi fossero i colpevoli, nella fattispecie uno, e con tutta la rabbia che facilmente si può immaginare andai a casa sua.
Lo costrinsi a scendere (era insieme a tutti gli altri…) e andammo a comprare una bomboletta spray per riparare il danno. Tornammo davanti alla scuola e in pieno giorno davanti a tutti i bambini e le mamme che giocavano nei giardini davanti alla scuola obbligai a cancellare la scritta. Non mi pento minimamente di aver avuto una reazione intimidatoria, anzi esorto chiunque fosse vittima di atteggiamenti simili a reagire, anche più vigorosamente.
Da quel momento non ebbi più contatti con nessuno di quel gruppo e solo dopo anni e numerosissime scuse accettai di ricominciare ad uscire con quelle persone e frequentarmi con loro, senza tuttavia mai aprirmi né confidarmi. Inutile specificare che con il tempo ho perso ogni contatto e non rimpiango assolutamente nulla delle vecchie amicizie, al contrario serberò rancore nei loro confronti per tutta la vita e attendo con pazienza il momento in cui potrò farli soffrire uno ad uno, rovinando la loro triste e mediocre esistenza.