Piccolo Uovo e la diversità delle famiglie

by / Maggio 15, 2020



Famiglia
/fa·mì·glia/
Nucleo sociale rappresentato da due o più individui che vivono nella stessa abitazione e, di norma, sono legati tra loro col vincolo del matrimonio o da rapporti di parentela o di affinità.

Cellula del tessuto sociale, inserita all’interno di complesse dinamiche psicologiche, economiche e collettive, la famiglia è oggi un’istituzione che chiede di essere declinata al plurale. Le famiglie richiedono attenzione e riconoscimento della loro funzione, rilevante non solo per i singoli membri ma anche per ciò che esse possono donare alla collettività.

Dal 1993, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha stabilito una data per celebrarle – il 15 maggio –  e per portare su questo tema l’attenzione delle istituzioni, governative e non. 

Ogni anno l’ONU lega questa celebrazione ad una tematica specifica: nelle passate edizioni il focus è stato posto sull’inclusività, la parità di genere, la sostenibilità, i diritti di bambine e bambini.

La scelta di queste tematiche non è casuale. Per molto tempo, la famiglia è stata indagata solo da un punto di vista storico, economico e sociologico, senza mai porre in discussione il suo valore intrinsecamente “buono”. C’è voluto tempo – e moltissime battaglie culturali e politiche – per comprendere che essa non rappresenta sempre il “luogo sicuro” in cui nascere, crescere e formarsi. Come è noto, la violenza di genere e assistita si perpetua in particolare tra le mura domestiche. Sappiamo inoltre che la famiglia – a lungo intesa solo nella sua concezione tradizionale e patriarcale – costituisce il terreno entro cui si possono sviluppare e rafforzare le disparità di genere e la violenza contro le persone LGBT+.

Celebrare le famiglie – tutte le famiglie! – rappresenta per noi di ControNarrazioni un momento significativo al di là di tutte le strumentalizzazioni che, soprattutto in Italia, sono state fatte in merito a questa giornata.

© Lo Stampatello

Per questo abbiamo scelto di festeggiarla parlandovi di un albo illustrato che, negli anni successivi alla sua pubblicazione, ha fatto così tanto clamore da essere stato inserito in una particolare lista nera di libri colpevoli di essere “pro-gender”. Parliamo di Piccolo Uovo, scritto da Francesca Pardi, illustrato da Altan ed edito per i tipi de Lo Stampatello. 

Piccolo Uovo rappresenta il modo più dolce e poetico per parlare a tutti – bambine e bambini, ragazzi e ragazze – di famiglie. È la storia di un uovo che, prima di schiudersi, intraprende un viaggio tra le tante famiglie che lo circondano. Incontra così nuclei composte da una mamma e un papà, ma anche tanti altri costituiti da un solo genitore, da due mamme, da due papà. Osservando ogni famiglia, Piccolo Uovo si compiace nel vedere quanto affetto ricevano i loro cuccioli, quanto siano fortunati ad essere amati, accolti e protetti.

Il volume, insignito del premio Andersen nel 2012, pone l’accento sulla cifra costitutiva di ogni nucleo familiare, indipendentemente dalla sua composizione: famiglia è il luogo della cura e mai come oggi riteniamo importante ribadirlo.



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