Le pubblicità contronarranti dell’autunno
by Ilaria Nassa / Gennaio 5, 2021
È passato un anno da quando questa rubrica ha preso piede in questo spazio. Nel 2020 ho continuato a guardare film, serie tv, pubblicità, a leggere (tantissimo), a confrontarmi con persone femministe e non, a scontrarmi. Mi sono trovata sia a confermare idee e supposizioni, sia a dover cambiare completamente idea su alcune questioni.
Partiamo dalla prima: aver ripreso i miei studi universitari sul postfemminismo mi ha portata a indagare ancora di più il fenomeno della rappresentazione.
Rappresentare o non rappresentare? Questo è il problema.
Rappresentare sempre, mi viene da rispondere in modo istintivo. Tuttavia, una più attenta riflessione, mi porta a ragionare su questa domanda: “Con quale scopo le aziende rappresentano soggettività che mai erano state rappresentate prima?”
Perché i/le consumatoru lo richiedono. E questa è in parte una valida risposta.
Ma in parte c’è la questione del capitalismo, della vendita, dell’acquisizione di nuovu clienti. Le aziende non sono più inclusive perché l’inclusività è alla base della loro etica o perché sono davvero intenzionate a costruire un immaginario alternativo. Lo fanno in virtù di un arricchimento futuro. Investono in immagini per avere profitto.
Ha senso allora questa rubrica di esistere?
Sì, ha senso.
Ha ancora senso, per correttezza. Ha ancora senso perché i media italiani ci propongono immagini ancora fortemente stereotipate e stereotipanti. Ha ancora senso perché ancora in Italia le pubblicità si rivolgono a famiglie nucleari, eterosessuali, bianche e ricche.
Ha ancora senso, sì, ma ha dei limiti.
Il mio invito, allora, è di guardare a queste pubblicità per quello che sono: pubblicità.
Qui di seguito vi elenco le pubblicità di questo autunno. Nessuna di queste mi ha particolarmente affascinata, ma ognuna ha un buon elemento da dover sottolineare.
Bioderma, Le tue scelte meritano rispetto, la tua pelle anche
Per lanciare un prodotto adatto alle pelli sensibili, Bioderma sceglie di mostrare donne completamente diverse tra loro: per razza ed età.
Conad, Sentirsi parte di una comunità, è un dono
Tra tutti quelli online, credo che sia il più bel spot di Natale (con i suoi limiti). L’accento è sulla condivisione collettiva, piuttosto che sulla condivisione all’interno del nucleo familiare.
Sorgenia, Questo è il momento di guardare lontano
Sorgenia sceglie come testimonial Bebe Vio, campionessa paralimpica per sottolineare quanto sia importante in questo momento storico investire sulle energie rinnovabili.
Heneiken, Holiday as Usual
Heneiken decide di mostrare i classici ritrovi familiari di Natale ma con tutte le scocciature di questi momenti.
Pantene, Hair Has No Gender
Pantene decide di sottolineare quanto i capelli non abbiano genere in una serie di spot. Riporto quella con la testimonial trans Lea T.
https://youtu.be/8-Ivzvt67wg
Elvive, Libera i tuoi capelli, libera quella che sei
Elivive, invece, si rivolge solo al genere femminile, ma invitando alla ribellione, alla leggerezza, alla libertà.