Dear White People e il white privilege

by / Gennaio 29, 2020



Dear White People è una seria tv Netflix del 2017, ispirata all’omonimo film del 2014. Il film e la serie tv sono entrambi scritti e diretti da Justin Simien. Le trame presentano leggere differenze in termini di intreccio, ma i personaggi e i temi rimangono invariati.

La protagonista è la studentessa Samantha White, autrice del programma radiofonico Dear White People, dove denuncia in modo satirico il privilegio che continuano a detenere gli studenti bianchi nella fittizia e prestigiosa Università di Winchester.
Il white privilege è continuamente denunciato non solo dalle parole dei protagonisti, dai loro gruppi di discussione, ma anche dai loro corpi. La trasmissione radiofonica di Sam, infatti, nasce in seguito a una rissa scatenata durante una festa a tema data dal Pastiche (rivista di un gruppo di ragazzi bianchi): i partecipanti, infatti, si erano dipinti la faccia di nero.

La black face è considerata altamente discriminante per le persone di colore: infatti, se fosse una persona nera a decidere di indossare le vesti di un personaggio famoso o storico durante una festa in maschera, non si dipingerebbe la faccia di bianco, ma indosserebbe solo gli abiti che caratterizzano quel dato personaggio.  

I temi discussi nelle tre stagioni della serie sono molto complessi e per poter essere affrontati prendono ad ogni puntata il punto di vista di un personaggio diverso. Si discute non solo di politica e di giustizia, ma anche del corpo.

Il colonialismo, infatti, come ci insegna Focault nel Biopotere, si attua anche attraverso i corpi e il loro movimento nello spazio. È​ così che l’abbigliamento e perfino il cibo diventano temi di discussione culturali e radicali.

Vi sarà una puntata in cui vedremo Samantha e Coco Conners discutere del ruolo che la parrucca ha nella vita delle donne nere, per esempio. Coco, la studentessa migliore dell’università e ragazza molto ambiziosa, cercherà sempre, pur non rinnegando le proprie radici, di cancellare quei tratti somatici che la riportano a essere collocata in una minoranza: è sempre insieme a persone bianche, sempre perfetta.

 

Vi è anche la denuncia di come le forze dell’ordine attuino discriminazioni nei confronti delle persone nere. Ad una festa scolastica, infatti, Reggie Green si vedrà puntare una pistola da parte di una guardia universitaria, perché questi non crederà al fatto che il ragazzo sia uno studente.

Nella terza stagione, in particolare, il tema centrale sarà il femminismo: Joelle Brooks, amica di Samantha, dichiarerà in una puntata che, se gli uomini neri sono discriminati per la loro pelle, le donne nere sono doppiamente discriminate: sia dalla comunità bianca che dagli uomini neri stessi. E come si comporteranno tutti gli studenti, quando una ragazza bianca dichiarerà di essere stata molestata da un professore nero?

Infine, la comunità LGBT+ viene presentata non come un gruppo di persone isolate e isolanti, ma come parte della stessa diversità di cui è costituita la normale quotidianità. Lionel Higgins è, per esempio, un ragazzo gay che sperimenta la propria sessualità nel corso delle puntate, fino a innamorarsi di un ragazzo sieropositivo. Kesley Phillips è la prima lesbica stella d’oro (ovvero che non ha mai avuto rapporti sessuali con gli uomini) che indossa tacchi alti e abiti seducenti. 

La serie è potente sul piano narrativo poiché, nonostante tratti di temi delicati, non perde mai la sua amara ironia e il suo dolce sarcasmo. Tutti i protagonisti sono sempre lì pronti a muoversi, a sgomitare per trovare spazio, a cercare di far ascoltare la propria voce, pur ridendo e ironizzando della discriminazione che sono costretti a subire.

Guardare Dear White People vuol dire rimettere in discussione il nostro potere e riconoscere che in quanto persone bianche la nostra pelle parla per noi. E che questa pelle bianca porta con sé alcuni privilegi.

Tuttavia, se abbiamo intenzione di cambiare le cose, se desideriamo un mondo più equo per tutti e tutte, dobbiamo cominciare a includere le diversità nella nostra vita, a fare parte di esse. Questo è ciò che ci comunica fortemente Dear White People.
Ilaria Nassa


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